Emily

Sai, mamma, tra me e Emily non è finita perché è finito l'amore tra noi, era finita perché doveva finire, era inevitabile. La nostra storia, talmente bella e magica, aveva una durata scritta dal destino, una storia con un inizio travolgente e con una finale a sorpresa.

Emily, mamma, aveva sognato per tanto tempo l'uomo che doveva amare, aveva immaginato il primo sguardo, il primo saluto, la prima parola, il primo tocco, il primo sorriso e perché no il primo bacio.

Era tutto pronto nella sua immaginazione, e se per un attimo aveva qualche dubbio di aver dimenticato un dettaglio, percorreva tutto quello che avrebbe voluto fare il momento in cui gli incontrasse.

No, mamma, non sono le mie sensazioni, Emily era molto esplicita e mi raccontava tutto.

Aspettava sui binari della vita il treno giusto che l'avrebbe portato l'uomo di suoi sogni. Alla fine avvenne l'incontro.

Emily, mamma, era un vulcano di sentimenti e di emozioni. Non mi sono mai sentito amato in vita mia come mi ha fatto sentire questa piccola donna, sembrava che la sua vita girasse solo attorno a me.

Era lei, mamma, che mi fatto cambiare idea sull'amore ed ammettere che esista. Lei non voleva niente, voleva solo sentirmi vicino, non vicino ma sentirmi vicino, a Emily bastava stare con me, bacciarmi, abbracciarmi, fare l'amore, e tutto il resto era un dettaglio. Le bastava un sorriso, una carezza, un invito allungando la mano per un bacio.

IL nostro gioco più bello, mamma, era scrivere dei bigliettini, pensieri sporadici, 



Tu, mamma, hai conosciuto Emily quando siamo venuti insieme a trovarti in un estate lontana. Quando al telefono ti ho detto che non venivo da solo questa volta, sei rimasta in silenzio per un pò per poi dirmi che saremo stati i benvenuti (ahla w sahla).

Preferivi che mi sposassi una del mio paese (donne buoi dei paesi tuoi), che facessi una famiglia con una del villaggio, perfino mi hai proposta di sposare la mia cugina. Come se volessi una nuora non una moglie.

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